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La storia della parola razzismo è piuttosto interessante. I primi usi si hanno nel 1905.<ref>Dizionario devoto-Oli voce 'razzismo'.</ref> | La storia della parola razzismo è piuttosto interessante. I primi usi si hanno nel 1905.<ref>Dizionario devoto-Oli voce 'razzismo'.</ref> | ||
=== '''Razza''' === | ==='''Razza'''=== | ||
La parola ''razza'' risale al Medioevo e, per quanto riguarda la storia e l’etimologia, possiamo senz’altro rimandare al documentatissimo testo del collega e accademico Lino Leonardi ''Le parole hanno un peso. “Razza”, sinonimo di identità non umana'', pubblicato come tema del mese sul nostro sito. Possiamo solo aggiungere che la storia della parola ha avuto una svolta particolare alla fine dell’Ottocento e poi nel corso del Novecento, quando, si sono formati vari derivati (''razziale'', ''razzismo'', ''razzista'', ecc.), che hanno avuto risvolti sul piano ideologico, politico e sociale che trascendono la lingua vera e propria e che investono invece drammaticamente la recente storia mondiale. | La parola ''razza'' risale al Medioevo e, per quanto riguarda la storia e l’etimologia, possiamo senz’altro rimandare al documentatissimo testo del collega e accademico Lino Leonardi ''Le parole hanno un peso. “Razza”, sinonimo di identità non umana'', pubblicato come tema del mese sul nostro sito. Possiamo solo aggiungere che la storia della parola ha avuto una svolta particolare alla fine dell’Ottocento e poi nel corso del Novecento, quando, si sono formati vari derivati (''razziale'', ''razzismo'', ''razzista'', ecc.), che hanno avuto risvolti sul piano ideologico, politico e sociale che trascendono la lingua vera e propria e che investono invece drammaticamente la recente storia mondiale. | ||
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L’aggettivo relazionale di ''razza'' è ''razziale'', datato 1900, tratto da ''racial'', francese (''l’Etimologico'') o inglese (GRADIT), usato con accezioni diverse in contesti come ''caratteristiche razziali'' (‘relative a una razza’; vale quanto detto sopra circa l’infondatezza scientifica del concetto), ''persecuzioni razziali'' (‘fondate sulla razza’), ''conflitti razziali'' (‘tra gruppi etnici diversi’).<ref name=":0">https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/razzismo-che-brutta-parola/1405</ref> | L’aggettivo relazionale di ''razza'' è ''razziale'', datato 1900, tratto da ''racial'', francese (''l’Etimologico'') o inglese (GRADIT), usato con accezioni diverse in contesti come ''caratteristiche razziali'' (‘relative a una razza’; vale quanto detto sopra circa l’infondatezza scientifica del concetto), ''persecuzioni razziali'' (‘fondate sulla razza’), ''conflitti razziali'' (‘tra gruppi etnici diversi’).<ref name=":0">https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/razzismo-che-brutta-parola/1405</ref> | ||
=== Razzismo === | ===Razzismo=== | ||
Più o meno coeve sono le prime attestazioni di ''razzismo'' e ''razzista'' (1905), formate con i suffissi ''-ismo'' e ''-ista'', tuttora molto produttivi (e non solo italiano) per indicare movimenti o ideologie e relativi seguaci. ''Razzismo'' ha così assunto il significato di complesso degli orientamenti e degli atteggiamenti che – all’interno del genere umano – distinguono razze “superiori” da razze “inferiori” e attuano comportamenti vòlti a tutelare la purezza di una presunta razza “superiore” rispetto alle altre; tra questi la segregazione della razza ritenuta inferiore (come l’''apartheid'' sudafricano o la ''ghettizzazione'' dei neri negli Stati Uniti), la sua discriminazione sociale, giuridica e istituzionale, fino alla persecuzione e allo sterminio di massa, come quello perpetrato dal nazifascismo nei confronti degli ebrei (ma anche dei rom). | Più o meno coeve sono le prime attestazioni di ''razzismo'' e ''razzista'' (1905), formate con i suffissi ''-ismo'' e ''-ista'', tuttora molto produttivi (e non solo italiano) per indicare movimenti o ideologie e relativi seguaci. ''Razzismo'' ha così assunto il significato di complesso degli orientamenti e degli atteggiamenti che – all’interno del genere umano – distinguono razze “superiori” da razze “inferiori” e attuano comportamenti vòlti a tutelare la purezza di una presunta razza “superiore” rispetto alle altre; tra questi la segregazione della razza ritenuta inferiore (come l’''apartheid'' sudafricano o la ''ghettizzazione'' dei neri negli Stati Uniti), la sua discriminazione sociale, giuridica e istituzionale, fino alla persecuzione e allo sterminio di massa, come quello perpetrato dal nazifascismo nei confronti degli ebrei (ma anche dei rom). | ||
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Per concludere, un’osservazione di carattere fonetico: la parola ''razzismo'' (così come ''nazismo'', ''nazifascismo'', ''naziskin'', ecc.) si sente spesso pronunciata con la ''z'' sonora: questo non solo è in controtendenza rispetto alla crescita, nell’italiano contemporaneo, della pronuncia sorda della z intervocalica resa nella grafia con la doppia, ma è anche in contraddizione con la stessa pronuncia sorda (almeno nello standard di base fiorentina) della zeta di ''razza'' (e anche di ''nazione'', che è alla base di ''nazismo''). Oltre tutto, in questo caso la pronuncia sorda di ''zz'' si oppone a quella sonora dell’omografo ''razza'', nome di un pesce (caratterizzato dalla forma romboidale del corpo, appiattito, dalle ampie pinne pettorali e dalla lunga coda), e ha dunque funzione distintiva (sempre nello standard) sul piano fonologico. Possiamo almeno ipotizzare (o magari sperare) che questa pronuncia “illogica” della parola voglia esprimere una decisa presa di distanza dalla cosa?<ref name=":0" /> | Per concludere, un’osservazione di carattere fonetico: la parola ''razzismo'' (così come ''nazismo'', ''nazifascismo'', ''naziskin'', ecc.) si sente spesso pronunciata con la ''z'' sonora: questo non solo è in controtendenza rispetto alla crescita, nell’italiano contemporaneo, della pronuncia sorda della z intervocalica resa nella grafia con la doppia, ma è anche in contraddizione con la stessa pronuncia sorda (almeno nello standard di base fiorentina) della zeta di ''razza'' (e anche di ''nazione'', che è alla base di ''nazismo''). Oltre tutto, in questo caso la pronuncia sorda di ''zz'' si oppone a quella sonora dell’omografo ''razza'', nome di un pesce (caratterizzato dalla forma romboidale del corpo, appiattito, dalle ampie pinne pettorali e dalla lunga coda), e ha dunque funzione distintiva (sempre nello standard) sul piano fonologico. Possiamo almeno ipotizzare (o magari sperare) che questa pronuncia “illogica” della parola voglia esprimere una decisa presa di distanza dalla cosa?<ref name=":0" /> | ||
== Note == | |||
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[[Categoria:Concetto]] |
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