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Tradizionalmente, con il termine ''razzismo'' si riconduceva alla composizione di ''razza'', dal latino ''generatio'' oppure ''ratio'', con il significato di natura, qualità e ''ismo'', suffisso latino ''-ismus'' di origine greca ''-ισμός'' (-ismòs), con il significato di "classificazione" o "categorizzazione", qui inteso come astratto collettivo, sistema di idee, fazione e, per estensione, partito politico che può sottintendere significati differenti. Oggi l'etimologia viene in genere interpretata in modo diverso, in quanto si suppone che il termine italiano razza, così come gli equivalenti nelle altre lingue neolatine, derivi dal francese antico ''haraz'' o ''haras'', allevamento di cavalli; per falsa divisione del termine unito all'articolo, ''l'haraz'' diventa così ''la razza''<ref>[[Francesco Sabatini (linguista)|Francesco Sabatini]], [http://www.laricerca.loescher.it/lingua-italiana/569-razza-parola-equina.html ''Razza, parola equina''].</ref><ref>[http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ Tesoro della Lingua Italiana delle Origini] s.v. "razza".</ref>.
Tradizionalmente, con il termine ''razzismo'' si riconduceva alla composizione di ''razza'', dal latino ''generatio'' oppure ''ratio'', con il significato di natura, qualità e ''ismo'', suffisso latino ''-ismus'' di origine greca ''-ισμός'' (-ismòs), con il significato di "classificazione" o "categorizzazione", qui inteso come astratto collettivo, sistema di idee, fazione e, per estensione, partito politico che può sottintendere significati differenti. Oggi l'etimologia viene in genere interpretata in modo diverso, in quanto si suppone che il termine italiano razza, così come gli equivalenti nelle altre lingue neolatine, derivi dal francese antico ''haraz'' o ''haras'', allevamento di cavalli; per falsa divisione del termine unito all'articolo, ''l'haraz'' diventa così ''la razza''<ref>[[Francesco Sabatini (linguista)|Francesco Sabatini]], [http://www.laricerca.loescher.it/lingua-italiana/569-razza-parola-equina.html ''Razza, parola equina''].</ref><ref>[http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ Tesoro della Lingua Italiana delle Origini] s.v. "razza".</ref>.
==Introduzione==
==Introduzione==
[[File:Bundesarchiv Bild 183-N0827-318, KZ Auschwitz, Ankunft ungarischer Juden.jpg|thumb|[[Campo di concentramento di Auschwitz]], arrivo di ebrei ungheresi]]Si potrebbe direttamente partire con una dettagliata trattazione lineare storico geografica, ma è utile premettere due paragrafi.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-N0827-318, KZ Auschwitz, Ankunft ungarischer Juden.jpg|thumb|Campo di concentramento di Auschwitz, arrivo di ebrei ungheresi]]Si potrebbe direttamente partire con una dettagliata trattazione lineare storico geografica, ma è utile premettere due paragrafi.


*Il punto di vista scientifico attuale, consolidato e basato su discipline che adottano il metodo scientifico, relativo alla diversificazione degli esseri umani odierni o ''La questione delle "razze" umane''.
*Il punto di vista scientifico attuale, consolidato e basato su discipline che adottano il metodo scientifico, relativo alla diversificazione degli esseri umani odierni o ''La questione delle "razze" umane''.
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===La questione delle "razze" umane===
===La questione delle "razze" umane===
[[File:Buchenwald corpse trailer ww2-181.jpg|thumb|Rimorchio per cadaveri [[Campo di concentramento di Buchenwald|Buchenwald]]]]Grazie alla genetica, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, la biologia considera ormai assodato il fatto che tutti i componenti della specie ''Homo sapiens sapiens'' costituiscano un solo insieme omogeneo e che due gruppi etnici qualsiasi, il cui aspetto sia stato modificato dall'adattamento ad ambienti esterni diversi, possano essere apparentemente molto diversi, ma, in realtà, assai vicini dal punto di vista genetico<ref>Cavalli-Sforza LL, "The Human Genome Diversity Project: past, present and future." Nat Rev Genet 2005; 6: 4: 333-40</ref><ref>Cavalli-Sforza LL, "Genes, peoples, and languages." Proc Natl Acad Sci USA 1997; 94: 15: 7719-24</ref>. Al contrario, popolazioni che condividono un aspetto simile possono essere geneticamente più distanti rispetto a popolazioni di "razze" diverse.
[[File:Buchenwald corpse trailer ww2-181.jpg|thumb|Rimorchio per cadaveri Buchenwald]]Grazie alla genetica, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, la biologia considera ormai assodato il fatto che tutti i componenti della specie ''Homo sapiens sapiens'' costituiscano un solo insieme omogeneo e che due gruppi etnici qualsiasi, il cui aspetto sia stato modificato dall'adattamento ad ambienti esterni diversi, possano essere apparentemente molto diversi, ma, in realtà, assai vicini dal punto di vista genetico<ref>Cavalli-Sforza LL, "The Human Genome Diversity Project: past, present and future." Nat Rev Genet 2005; 6: 4: 333-40</ref><ref>Cavalli-Sforza LL, "Genes, peoples, and languages." Proc Natl Acad Sci USA 1997; 94: 15: 7719-24</ref>. Al contrario, popolazioni che condividono un aspetto simile possono essere geneticamente più distanti rispetto a popolazioni di "razze" diverse.
Il termine razza non è in ogni modo utilizzato in biologia per la classificazione tassonomica ma solo in zootecnia e viene applicato solamente agli animali domesticati.[[File:1890sc Artwork 02.jpg|thumb|left|upright=1.6|''Last one in's a nigger'' (USA, anni 1890). Vignetta a sfondo razzista raffigurante afroamericani.]]Per fare un esempio, la diffusione di un determinato allele in popolazioni diverse può presentarsi con maggiori somiglianze fra una popolazione europea ("bianca") ed una africana, che fra due popolazioni europee. Le differenze tra le cosiddette "razze" umane riguardano infatti unicamente l'aspetto esteriore, modificato per adattarsi all'ambiente man mano che la specie umana si diffondeva per tutto il mondo; ed ovviamente l'aspetto esteriore è il dato che salta maggiormente all'occhio. Tuttavia esso coinvolge una frazione relativamente insignificante dell'intero genoma dell'uomo. Ecco perché individui che discordano vistosamente su pochi geni, relativi al colore della pelle o al taglio degli occhi, possono poi condividere caratteristiche genetiche molto più complesse ed importanti, anche se non altrettanto vistose.
Il termine razza non è in ogni modo utilizzato in biologia per la classificazione tassonomica ma solo in zootecnia e viene applicato solamente agli animali domesticati.[[File:1890sc Artwork 02.jpg|thumb|left|upright=1.6|''Last one in's a nigger'' (USA, anni 1890). Vignetta a sfondo razzista raffigurante afroamericani.]]Per fare un esempio, la diffusione di un determinato allele in popolazioni diverse può presentarsi con maggiori somiglianze fra una popolazione europea ("bianca") ed una africana, che fra due popolazioni europee. Le differenze tra le cosiddette "razze" umane riguardano infatti unicamente l'aspetto esteriore, modificato per adattarsi all'ambiente man mano che la specie umana si diffondeva per tutto il mondo; ed ovviamente l'aspetto esteriore è il dato che salta maggiormente all'occhio. Tuttavia esso coinvolge una frazione relativamente insignificante dell'intero genoma dell'uomo. Ecco perché individui che discordano vistosamente su pochi geni, relativi al colore della pelle o al taglio degli occhi, possono poi condividere caratteristiche genetiche molto più complesse ed importanti, anche se non altrettanto vistose.


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