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'''WikiRazzismo''' è un'enciclopedia partecipativa sul Razzismo.
'''WikiRazzismo''' è un'enciclopedia partecipativa sul Razzismo.


Il termine '''razzismo''' nella sua definizione più semplice si riferisce a un'idea, spesso preconcetta<ref>Luigi Luca e Francesco Cavalli-Sforza, ''Razza o pregiudizio? Evoluzione dell'uomo tra natura e storia'', Einaudi scuola, Milano 1996.</ref> e comunque scientificamente errata<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael|cognome=Yudell|nome2=Dorothy|cognome2=Roberts|nome3=Rob|cognome3=DeSalle|data=2016-02-05|titolo=Taking race out of human genetics|rivista=Science|volume=351|numero=6273|pp=564–565|lingua=en|accesso=2021-02-16|doi=10.1126/science.aac4951|url=https://science.sciencemag.org/content/351/6273/564}}</ref>, come dimostrato dalla [[genetica delle popolazioni]] e da molti altri approcci metodologici, che la [[homo sapiens|specie umana]] (la cui variabilità [[Fenotipo|fenotipica]], l'insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un vivente, è per lo più soggetta alla continuità di una [[variazione clinale]]) possa essere suddivisibile in [[Razza|razze]] [[biologia|biologicamente]] distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali, etiche e/o morali, con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una [[gerarchia]] secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente definito possa essere definito superiore o inferiore a un altro.<ref>{{Treccani|razzismo|razzismo}}</ref>
Il termine '''razzismo''' è l'idea secondo cui la [[homo sapiens|specie umana]] può essere suddivisibile in [[Razza|razze]] [[biologia|biologicamente]] distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive e valoriali con la conseguente convinzione che sia possibile affermare che un particolare raggruppamento razzialmente definito possa essere considerato superiore o inferiore a un altro.<ref>Enciclopedia Treccani.</ref>


In "senso stretto" il razzismo, come teoria della divisione biologica dell'umanità in razze superiori e inferiori, è un fenomeno relativamente recente. In senso più ampio invece si tratta di una generale antica tendenza a [[Discriminazione|discriminare]] i 'diversi' (nazioni, culture, classi sociali inferiori), e la principale funzione del razzismo, in tutte le varianti, fu sempre di giustificare qualche forma di discriminazione o oppressione.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/razzismo/|titolo=Razzismo: approfondimento nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|accesso=2018-10-18}}</ref>
L'idea è scientificamente errata, come dimostrato dalla genetica delle popolazioni e da molti altri approcci metodologici.


Nel [[1950]], il documento '''[[Dichiarazione sulla razza (UNESCO 1950)|Dichiarazione sulla razza]]''' dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] è stato il primo documento ad aver negato ufficialmente la correlazione tra la differenza fenotipica nelle [[Razza|razze]] umane e la differenza nelle caratteristiche psicologiche, intellettive e comportamentali.<ref>{{Cita web|url=https://www.unric.org/html/italian/treaties/pregiudizi.html|titolo=UNRIC - Diritto Internazionale|sito=www.unric.org|accesso=2018-10-18|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181018122551/https://www.unric.org/html/italian/treaties/pregiudizi.html|dataarchivio=18 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref>
La variabilità fenotipica, l'insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un vivente, è per lo più soggetta alla continuità di una variazione clinale.
 
In "senso stretto" il razzismo, come teoria della divisione biologica dell'umanità in razze superiori e inferiori, è un fenomeno relativamente recente.
 
In senso più ampio invece si tratta di una generale antica tendenza a discriminare i 'diversi' (nazioni, culture, classi sociali inferiori), e la principale funzione del razzismo, in tutte le varianti, fu sempre di giustificare qualche forma di discriminazione o oppressione.
 
Nel 1950, il documento '''[[Dichiarazione sulla razza (UNESCO 1950)|Dichiarazione sulla razza]]''' dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] è stato il primo documento ad aver negato ufficialmente la correlazione tra la differenza fenotipica nelle razze umane e la differenza nelle caratteristiche psicologiche, intellettive e comportamentali.<ref>Razzismo. (20 febbraio 2021). ''Wikipedia, L'enciclopedia libera''. Tratto il 20 febbraio 2021, 15:57 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Razzismo&oldid=118786960. - licenza CC-BY-SA 3.0</ref>
==Premessa==
==Premessa==
A livello colloquiale il termine "razza" riferito alla specie umana, provoca frequenti fraintendimenti, anche per l'utilizzo diverso da quello della [[lingua inglese]] che possiede termini come ''race'' (anche in senso generico), ''kind'' (tipo, razza), ''breed'' (nel senso di ceppo zoologico) e ''progeny'' (nel senso di progenie, schiatta); con la traduzione nel differente contesto linguistico italiano, si verificano facilmente slittamenti di senso. In senso scientifico (di scienza attuale) ed in [[lingua italiana]] le razze umane non esistono, e quelle zoologiche sono confinate nel campo zootecnico degli animali domestici. La specie umana, come diverse altre, è soggetta ad una continua [[variazione clinale]], senza soluzione di continuità da un gruppo ad un altro.
A livello colloquiale il termine "razza" riferito alla specie umana, provoca frequenti fraintendimenti, anche per l'utilizzo diverso da quello della lingua inglese che possiede termini come ''race'' (anche in senso generico), ''kind'' (tipo, razza), ''breed'' (nel senso di ceppo zoologico) e ''progeny'' (nel senso di progenie, schiatta); con la traduzione nel differente contesto linguistico italiano, si verificano facilmente slittamenti di senso. In senso scientifico (di scienza attuale) ed in lingua italiana le razze umane non esistono, e quelle zoologiche sono confinate nel campo zootecnico degli animali domestici. La specie umana, come diverse altre, è soggetta ad una continua variazione clinale, senza soluzione di continuità da un gruppo ad un altro.


Il concetto di cline è stato variamente utilizzato in campo scientifico anche per lo studio di popolazioni del passato<ref>{{Cita pubblicazione |nome=C. Loring |cognome=Brace |nome2=David P. |cognome2=Tracer |nome3=Lucia Allen |cognome3=Yaroch |nome4=John |cognome4=Robb |nome5=Kari |cognome5=Brandt |nome6=A. Russell |cognome6=Nelson |titolo=Clines and clusters versus ‘Race’: a test in ancient Egypt and the case of a death on the Nile |rivista=American Journal of Physical Anthropology |volume=36 |numero=S17 |pp=1–31 |anno=2005 |doi=10.1002/ajpa.1330360603 }}</ref>. Il ''clustering genetico'', la possibilità di analisi matematica (''[[Cluster analysis]]'') dei parametri biologici di una popolazione e del grado di somiglianza dei dati genetici tra individui e gruppi per inferire strutture di popolazione e quindi assegnare gli individui a gruppi, che spesso corrispondono alla loro discendenza geografica auto-identificata, è fattibile, anche utilizzando l'analisi delle componenti principali. Ci possono essere molteplici varianti di dati [[Gene|geni]] nella popolazione umana (polimorfismo). Molti geni non sono invece polimorfici, che significa che solo un singolo [[allele]] è presente nella popolazione. Queste ed altre tecniche permettono di riunire gli individui in gruppi arbitrari, utili ad esempio per lo studio di determinate patologie, e di identificare incidenze delle stesse, differenti in gruppi differenti. Questi fatti non implicano minimamente una reale suddivisione della specie, continua ed interfeconda.
Il concetto di cline è stato variamente utilizzato in campo scientifico anche per lo studio di popolazioni del passato<ref>{{Cita pubblicazione |nome=C. Loring |cognome=Brace |nome2=David P. |cognome2=Tracer |nome3=Lucia Allen |cognome3=Yaroch |nome4=John |cognome4=Robb |nome5=Kari |cognome5=Brandt |nome6=A. Russell |cognome6=Nelson |titolo=Clines and clusters versus ‘Race’: a test in ancient Egypt and the case of a death on the Nile |rivista=American Journal of Physical Anthropology |volume=36 |numero=S17 |pp=1–31 |anno=2005 |doi=10.1002/ajpa.1330360603 }}</ref>. Il ''clustering genetico'', la possibilità di analisi matematica (''Cluster analysis'') dei parametri biologici di una popolazione e del grado di somiglianza dei dati genetici tra individui e gruppi per inferire strutture di popolazione e quindi assegnare gli individui a gruppi, che spesso corrispondono alla loro discendenza geografica auto-identificata, è fattibile, anche utilizzando l'analisi delle componenti principali. Ci possono essere molteplici varianti di dati [[Gene|geni]] nella popolazione umana (polimorfismo). Molti geni non sono invece polimorfici, che significa che solo un singolo allele è presente nella popolazione. Queste ed altre tecniche permettono di riunire gli individui in gruppi arbitrari, utili ad esempio per lo studio di determinate patologie, e di identificare incidenze delle stesse, differenti in gruppi differenti. Questi fatti non implicano minimamente una reale suddivisione della specie, continua ed interfeconda.


Non ci sono due esseri umani geneticamente identici. Anche i gemelli monozigoti, che sviluppano da uno zigote, hanno frequenti differenze genetiche dovute a mutazioni che si verificano durante lo sviluppo. Le differenze tra gli individui, anche strettamente correlati, sono la chiave per tecniche come l'[[impronta genetica]]. I principali elementi di variazione biologica umana hanno distribuzioni indipendenti e non possono essere compresi se l'ipotetica esistenza di "razze" viene assunta come punto di partenza<ref name="ReferenceA">Loring C. Brace ''"Race" Is a Four-Letter Word. The Genesis of the Concept'', ISBN 9780195173512, Oxford University Press, Paperback, 2005</ref>.
Non ci sono due esseri umani geneticamente identici. Anche i gemelli monozigoti, che sviluppano da uno zigote, hanno frequenti differenze genetiche dovute a mutazioni che si verificano durante lo sviluppo. Le differenze tra gli individui, anche strettamente correlati, sono la chiave per tecniche come l'impronta genetica. I principali elementi di variazione biologica umana hanno distribuzioni indipendenti e non possono essere compresi se l'ipotetica esistenza di "razze" viene assunta come punto di partenza<ref name="ReferenceA">Loring C. Brace ''"Race" Is a Four-Letter Word. The Genesis of the Concept'', ISBN 9780195173512, Oxford University Press, Paperback, 2005</ref>.
==Definizione==
==Definizione==
[[File:Selection on the ramp at Auschwitz II-Birkenau, 1944 (Auschwitz Album) 3b.jpg|thumb|[[Campo di sterminio di Birkenau|Birkenau]], [[Polonia]], selezione "Chi vive, chi muore"]]Più analiticamente si possono distinguere diverse accezioni del razzismo:
[[File:Selection on the ramp at Auschwitz II-Birkenau, 1944 (Auschwitz Album) 3b.jpg|thumb|Birkenau, Polonia, selezione "Chi vive, chi muore"]]Più analiticamente si possono distinguere diverse accezioni del razzismo:


#storicamente rappresenta un insieme di teorie con fondamenti anche molto antichi (ma smentite dalla scienza moderna) e manifestatesi in ogni epoca con pratiche di oppressione e [[segregazione razziale]], che sostengono che la specie umana sarebbe un insieme di [[razza|razze]], [[biologia|biologicamente]] differenti, e gerarchicamente ineguali. Tra gli ispiratori ideologici degli aspetti contemporanei di questa teoria vi fu l'aristocratico francese [[Joseph Arthur de Gobineau]], autore di un ''Essai sur l'inégalité des races humaines''<ref>[http://classiques.uqac.ca/classiques/gobineau/essai_inegalite_races/essai_inegalite_races.html ''Essai sur l'inégalité des races humaines'', testo originale liberamente disponibile in rete]</ref> (''Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane'', [[1853]]-[[1855]]). Nel [[XIX secolo]] quello che sarebbe stato poi definito razzismo nel secolo successivo ebbe rilevanza scientifica, al punto da venire oggi chiamata dagli storici ''razzismo scientifico''. Intorno al [[1850]] il razzismo esce dall'ambito scientifico e assume una connotazione politica, diventando l'alibi con cui si cerca di giustificare la legittimità di prevaricazioni e violenze verso etnie, raggruppamenti culturali, ed altro, diversi dai propri. Alcune delle massime espressioni di questo uso sono stati il [[nazionalsocialismo]] in [[Europa]] e il [[Ku Klux Klan]] nel [[Nuovo Mondo]].
#storicamente rappresenta un insieme di teorie con fondamenti anche molto antichi (ma smentite dalla scienza moderna) e manifestatesi in ogni epoca con pratiche di oppressione e segregazione razziale, che sostengono che la specie umana sarebbe un insieme di razze, biologicamente differenti, e gerarchicamente ineguali. Tra gli ispiratori ideologici degli aspetti contemporanei di questa teoria vi fu l'aristocratico francese Joseph Arthur de Gobineau, autore di un ''Essai sur l'inégalité des races humaines''<ref>[http://classiques.uqac.ca/classiques/gobineau/essai_inegalite_races/essai_inegalite_races.html ''Essai sur l'inégalité des races humaines'', testo originale liberamente disponibile in rete]</ref> (''Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane'', 1853-1855). Nel XIX secolo quello che sarebbe stato poi definito razzismo nel secolo successivo ebbe rilevanza scientifica, al punto da venire oggi chiamata dagli storici ''razzismo scientifico''. Intorno al 1850 il razzismo esce dall'ambito scientifico e assume una connotazione politica, diventando l'alibi con cui si cerca di giustificare la legittimità di prevaricazioni e violenze verso etnie, raggruppamenti culturali, ed altro, diversi dai propri. Alcune delle massime espressioni di questo uso sono stati il nazionalsocialismo in Europa e il Ku Klux Klan nel Nuovo Mondo.
#In senso colloquiale definisce ogni atteggiamento attivo di [[intolleranza (società)|intolleranza]] (che può tradursi in minacce, discriminazione, violenza) verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro [[cultura]], [[religione]], [[etnia]], [[sesso (biologia)|sesso]], [[sessualità]], aspetto fisico o altre caratteristiche. In tale senso, però, sarebbero più corretti, anche se sono raramente usati nel linguaggio popolare corrente, termini come [[xenofobia]] o meglio ancora [[etnocentrismo]]
#In senso colloquiale definisce ogni atteggiamento attivo di intolleranza (che può tradursi in minacce, discriminazione, violenza) verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche. In tale senso, però, sarebbero più corretti, anche se sono raramente usati nel linguaggio popolare corrente, termini come xenofobia o meglio ancora etnocentrismo
#in senso più lato, e di uso non appropriato, comprende anche ogni atteggiamento passivo di [[insofferenza]], [[pregiudizio]], [[discriminazione]] verso persone che si identificano attraverso la loro regione di provenienza, cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico, accento dialettale o pronuncia difettosa, abbigliamento, abitudini, modo di socializzarsi o altre caratteristiche.
#in senso più lato, e di uso non appropriato, comprende anche ogni atteggiamento passivo di insofferenza, pregiudizio, discriminazione verso persone che si identificano attraverso la loro regione di provenienza, cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico, accento dialettale o pronuncia difettosa, abbigliamento, abitudini, modo di socializzarsi o altre caratteristiche.


==Etimologia==
==Etimologia==
Tradizionalmente, con il termine ''razzismo'' si riconduceva alla composizione di ''[[razza]]'', dal [[lingua latina|latino]] ''generatio'' oppure ''ratio'', con il significato di natura, qualità e ''ismo'', [[suffisso]] latino ''-ismus'' di origine [[lingua greca|greca]] ''-ισμός'' (-ismòs), con il significato di "[[classificazione]]" o "categorizzazione", qui inteso come astratto collettivo, sistema di idee, fazione e, per estensione, partito politico che può sottintendere significati differenti. Oggi l'etimologia viene in genere interpretata in modo diverso, in quanto si suppone che il termine [[lingua italiana|italiano]] razza, così come gli equivalenti nelle altre [[lingue neolatine]], derivi dal [[Lingua francese|francese]] antico ''haraz'' o ''haras'', allevamento di cavalli; per falsa divisione del termine unito all'articolo, ''l'haraz'' diventa così ''la razza''<ref>[[Francesco Sabatini (linguista)|Francesco Sabatini]], [http://www.laricerca.loescher.it/lingua-italiana/569-razza-parola-equina.html ''Razza, parola equina''].</ref><ref>[http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ Tesoro della Lingua Italiana delle Origini] s.v. "razza".</ref>.
Tradizionalmente, con il termine ''razzismo'' si riconduceva alla composizione di ''razza'', dal latino ''generatio'' oppure ''ratio'', con il significato di natura, qualità e ''ismo'', suffisso latino ''-ismus'' di origine greca ''-ισμός'' (-ismòs), con il significato di "classificazione" o "categorizzazione", qui inteso come astratto collettivo, sistema di idee, fazione e, per estensione, partito politico che può sottintendere significati differenti. Oggi l'etimologia viene in genere interpretata in modo diverso, in quanto si suppone che il termine italiano razza, così come gli equivalenti nelle altre lingue neolatine, derivi dal francese antico ''haraz'' o ''haras'', allevamento di cavalli; per falsa divisione del termine unito all'articolo, ''l'haraz'' diventa così ''la razza''<ref>[[Francesco Sabatini (linguista)|Francesco Sabatini]], [http://www.laricerca.loescher.it/lingua-italiana/569-razza-parola-equina.html ''Razza, parola equina''].</ref><ref>[http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ Tesoro della Lingua Italiana delle Origini] s.v. "razza".</ref>.
==Introduzione==
==Introduzione==
[[File:Bundesarchiv Bild 183-N0827-318, KZ Auschwitz, Ankunft ungarischer Juden.jpg|thumb|[[Campo di concentramento di Auschwitz]], arrivo di ebrei ungheresi]]Si potrebbe direttamente partire con una dettagliata trattazione lineare storico geografica, ma è utile premettere due paragrafi.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-N0827-318, KZ Auschwitz, Ankunft ungarischer Juden.jpg|thumb|[[Campo di concentramento di Auschwitz]], arrivo di ebrei ungheresi]]Si potrebbe direttamente partire con una dettagliata trattazione lineare storico geografica, ma è utile premettere due paragrafi.


*Il punto di vista scientifico attuale, consolidato e basato su discipline che adottano il [[metodo scientifico]], relativo alla diversificazione degli esseri umani odierni o ''La questione delle "razze" umane''.
*Il punto di vista scientifico attuale, consolidato e basato su discipline che adottano il metodo scientifico, relativo alla diversificazione degli esseri umani odierni o ''La questione delle "razze" umane''.
*Una veloce analisi de ''Il Razzismo scientifico'', termine utilizzato dagli storici per indicare una [[pseudoscienza]], una particolare forma di razzismo organizzato, fondamento dei più gravi atti di crimini contro l'umanità in occidente nell'ultimo secolo.
*Una veloce analisi de ''Il Razzismo scientifico'', termine utilizzato dagli storici per indicare una pseudoscienza, una particolare forma di razzismo organizzato, fondamento dei più gravi atti di crimini contro l'umanità in occidente nell'ultimo secolo.


===La questione delle "razze" umane===
===La questione delle "razze" umane===
{{vedi anche|Storia dei concetti razziali nella specie umana}}[[File:Buchenwald corpse trailer ww2-181.jpg|thumb|Rimorchio per cadaveri [[Campo di concentramento di Buchenwald|Buchenwald]]]]Grazie alla [[genetica]], soprattutto dopo la [[seconda guerra mondiale]], la [[biologia]] considera ormai assodato il fatto che tutti i componenti della specie ''[[Homo sapiens sapiens]]'' costituiscano un solo insieme omogeneo e che due gruppi etnici qualsiasi, il cui aspetto sia stato modificato dall'[[adattamento]] ad ambienti esterni diversi, possano essere apparentemente molto diversi, ma, in realtà, assai vicini dal punto di vista genetico<ref>Cavalli-Sforza LL, "The Human Genome Diversity Project: past, present and future." Nat Rev Genet 2005; 6: 4: 333-40</ref><ref>Cavalli-Sforza LL, "Genes, peoples, and languages." Proc Natl Acad Sci USA 1997; 94: 15: 7719-24</ref>. Al contrario, popolazioni che condividono un aspetto simile possono essere geneticamente più distanti rispetto a popolazioni di "[[razze]]" diverse.
[[File:Buchenwald corpse trailer ww2-181.jpg|thumb|Rimorchio per cadaveri [[Campo di concentramento di Buchenwald|Buchenwald]]]]Grazie alla genetica, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, la biologia considera ormai assodato il fatto che tutti i componenti della specie ''Homo sapiens sapiens'' costituiscano un solo insieme omogeneo e che due gruppi etnici qualsiasi, il cui aspetto sia stato modificato dall'adattamento ad ambienti esterni diversi, possano essere apparentemente molto diversi, ma, in realtà, assai vicini dal punto di vista genetico<ref>Cavalli-Sforza LL, "The Human Genome Diversity Project: past, present and future." Nat Rev Genet 2005; 6: 4: 333-40</ref><ref>Cavalli-Sforza LL, "Genes, peoples, and languages." Proc Natl Acad Sci USA 1997; 94: 15: 7719-24</ref>. Al contrario, popolazioni che condividono un aspetto simile possono essere geneticamente più distanti rispetto a popolazioni di "razze" diverse.
 
Il termine razza non è in ogni modo utilizzato in biologia per la classificazione tassonomica ma solo in zootecnia e viene applicato solamente agli animali domesticati.[[File:1890sc Artwork 02.jpg|thumb|left|upright=1.6|''Last one in's a nigger'' (USA, anni 1890). Vignetta a sfondo razzista raffigurante afroamericani.]]Per fare un esempio, la diffusione di un determinato allele in popolazioni diverse può presentarsi con maggiori somiglianze fra una popolazione europea ("bianca") ed una africana, che fra due popolazioni europee. Le differenze tra le cosiddette "razze" umane riguardano infatti unicamente l'aspetto esteriore, modificato per adattarsi all'ambiente man mano che la specie umana si diffondeva per tutto il mondo; ed ovviamente l'aspetto esteriore è il dato che salta maggiormente all'occhio. Tuttavia esso coinvolge una frazione relativamente insignificante dell'intero genoma dell'uomo. Ecco perché individui che discordano vistosamente su pochi geni, relativi al colore della pelle o al taglio degli occhi, possono poi condividere caratteristiche genetiche molto più complesse ed importanti, anche se non altrettanto vistose.
Il termine [[razza]] non è in ogni modo utilizzato in biologia per la classificazione tassonomica ma solo in zootecnia e viene applicato solamente agli animali domesticati.[[File:1890sc Artwork 02.jpg|thumb|left|upright=1.6|''Last one in's a nigger'' ([[Stati Uniti d'America|USA]], [[anni 1890]]). Vignetta a sfondo razzista raffigurante [[Afroamericano|afroamericani]].]]Per fare un esempio, la diffusione di un determinato [[allele]] in popolazioni diverse può presentarsi con maggiori somiglianze fra una popolazione europea ("bianca") ed una africana, che fra due popolazioni europee. Le differenze tra le cosiddette "razze" umane riguardano infatti unicamente l'aspetto esteriore, modificato per adattarsi all'ambiente man mano che la specie umana si diffondeva per tutto il mondo; ed ovviamente l'aspetto esteriore è il dato che salta maggiormente all'occhio. Tuttavia esso coinvolge una frazione relativamente insignificante dell'intero [[genoma]] dell'uomo. Ecco perché individui che discordano vistosamente su pochi geni, relativi al colore della pelle o al taglio degli occhi, possono poi condividere caratteristiche genetiche molto più complesse ed importanti, anche se non altrettanto vistose.


Anzi, se c'è un aspetto che caratterizza l'[[Homo sapiens sapiens]] al paragone con molte specie animali, esso è semmai la straordinaria omogeneità genetica, causata dal fatto che tutti gli esseri umani discendono da un numero ristretto di antenati, evolutisi in un tempo assai recente (circa centomila anni fa), e rimescolatisi di continuo nel corso della loro storia. Eventuali differenze [[Fenotipo|fenotipiche]] esteriori, si possono al più collocare nella cosiddetta ''variazione geografica'' o ''[[variazione clinale|cline]]'', nello studio strettamente tecnico riguardante la [[genetica delle popolazioni]].
Anzi, se c'è un aspetto che caratterizza l'Homo sapiens sapiens al paragone con molte specie animali, esso è semmai la straordinaria omogeneità genetica, causata dal fatto che tutti gli esseri umani discendono da un numero ristretto di antenati, evolutisi in un tempo assai recente (circa centomila anni fa), e rimescolatisi di continuo nel corso della loro storia. Eventuali differenze fenotipiche esteriori, si possono al più collocare nella cosiddetta ''variazione geografica'' o ''[[variazione clinale|cline]]'', nello studio strettamente tecnico riguardante la genetica delle popolazioni.


Il discorso, di tipo generale, è ugualmente estendibile ad aspetti di ambito medico quali la distribuzione nella popolazione delle [[patologie]], o la relativa diversa sensibilità ai [[farmaci]]<ref>Lundy Braun et all ''Racial Categories in Medical Practice: How Useful Are They?'' PloS September 2007, Volume 4, Issue 9, 1423-8.</ref><ref>George T.H. Ellison et al., ''Racial Categories in Medicine: A Failure of Evidence-Based-Practice?'' PloS September 2007, Volume 4, Issue 9, 1434-6</ref>.
Il discorso, di tipo generale, è ugualmente estendibile ad aspetti di ambito medico quali la distribuzione nella popolazione delle patologie, o la relativa diversa sensibilità ai farmaci<ref>Lundy Braun et all ''Racial Categories in Medical Practice: How Useful Are They?'' PloS September 2007, Volume 4, Issue 9, 1423-8.</ref><ref>George T.H. Ellison et al., ''Racial Categories in Medicine: A Failure of Evidence-Based-Practice?'' PloS September 2007, Volume 4, Issue 9, 1434-6</ref>.


Questa premessa non era e non è condivisa dal razzismo. Secondo l'ideologia razzista, le differenze di aspetto rispecchiano la divisione effettiva in [[Razza|razze]] della [[Homo sapiens sapiens|specie umana]]. Particolare non secondario, il razzismo professa sempre la [[supremazismo|superiorità]] di una "razza" rispetto ad altre, sostenendo che la "razza" superiore è quella a cui appartiene il sostenitore del razzismo, e giustificando così un'eventuale discriminazione e/o oppressione di coloro i quali sono considerati inferiori.
Questa premessa non era e non è condivisa dal razzismo. Secondo l'ideologia razzista, le differenze di aspetto rispecchiano la divisione effettiva in razze della specie umana. Particolare non secondario, il razzismo professa sempre la superiorità di una "razza" rispetto ad altre, sostenendo che la "razza" superiore è quella a cui appartiene il sostenitore del razzismo, e giustificando così un'eventuale discriminazione e/o oppressione di coloro i quali sono considerati inferiori.


Il razzismo, inteso come teoria [[pseudoscienza|pseudoscientifica]], fu una delle giustificazioni ideologiche del [[colonialismo]] del [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]], del mantenimento della [[schiavitù]] nel XIX secolo, oltre che della discriminazione di gruppi sociali in condizioni di inferiorità, come per esempio nel caso dell'[[apartheid]].
Il razzismo, inteso come teoria pseudoscientifica, fu una delle giustificazioni ideologiche del colonialismo del XIX e XX secolo, del mantenimento della schiavitù nel XIX secolo, oltre che della discriminazione di gruppi sociali in condizioni di inferiorità, come per esempio nel caso dell'apartheid.
===Il "Razzismo scientifico"===
===Il "Razzismo scientifico"===
{{vedi anche|Razzismo scientifico}} {{citazione|Ciò che la biologia può definitivamente affermare è che [...] il meccanismo di trasmissione della vita è tale per cui ciascun individuo è unico, gli individui non possono essere gerarchizzati, e la sola ricchezza è collettivitàː essa è fatta di diversità. Tutto il resto è ideologia|[[François Jacob]] premio Nobel per la medicina nel 1965<ref>{{cita libro | nome=Matteo | cognome=Stefanori | titolo=Storia della Shoah - Ordinaria amministrazione - Gli Ebrei e la Repubblica Sociale Italiana, III pagina della premessa | anno=2019 | editore=Corsera e RCS su licenza di Gius Laterza & figli | città=Milano |isbn=977-20-3808-524-3 }}</ref>}}[[File:Races and skulls.png|thumb|upright=1.4|Disegno tratto da: Josiah Clark Nott, [[George Gliddon|George Robert Gliddon]], ''Indigenous races of the earth''. Si tratta di un testo del [[1857]], allora ritenuto scientifico, che sosteneva la teoria che i neri fossero biologicamente intermedi tra i caucasici e gli [[scimpanzé]].]]''Razzismo scientifico'' è l'espressione utilizzata per indicare una particolare forma storica di razzismo organizzato, fondata a partire dal XIX secolo in Europa e nelle Americhe, che nasce in ambito universitario tra le scienze naturali e sociali dell'epoca, prendendo inizio dalla [[biologia]], dalla [[antropologia]], dalla [[genetica]], dalla [[medicina]], dalla [[criminologia]] e dalla [[sociologia]], rifacendosi alla teoria evoluzionista di [[Charles Darwin]] e al [[positivismo]].
[[File:Races and skulls.png|thumb|upright=1.4|Disegno tratto da: Josiah Clark Nott, George Robert Gliddon, ''Indigenous races of the earth''. Si tratta di un testo del 1857, allora ritenuto scientifico, che sosteneva la teoria che i neri fossero biologicamente intermedi tra i caucasici e gli scimpanzé.]]''Razzismo scientifico'' è l'espressione utilizzata per indicare una particolare forma storica di razzismo organizzato, fondata a partire dal XIX secolo in Europa e nelle Americhe, che nasce in ambito universitario tra le scienze naturali e sociali dell'epoca, prendendo inizio dalla biologia, dalla antropologia, dalla genetica, dalla medicina, dalla criminologia e dalla sociologia, rifacendosi alla teoria evoluzionista di Charles Darwin e al positivismo.


Premessa oggi ritenuta infondata di questa teoria [[pseudoscienza|pseudoscientifica]] fu quella di ritenere che gli esseri umani fossero costituiti da razze diverse, ognuna a un grado diverso di [[Evoluzionismo (scienze etno-antropologiche)|evoluzione]] rispetto alle altre, e che i metodi di classificazione della [[zoologia]] potevano essere utilizzati per indagare le caratteristiche delle stesse. In questa classificazione si ammisero graduatorie che presupponevano alcune "razze" come superiori per livello evolutivo e intellettivo rispetto alle altre. In particolare essa credette di documentare che la cosiddetta "razza bianca" (e all'interno della razza bianca di una razza particolare, la [[razza ariana]]) fosse il livello massimo raggiunto dall'evoluzione naturale della specie umana.
Premessa oggi ritenuta infondata di questa teoria pseudoscientifica fu quella di ritenere che gli esseri umani fossero costituiti da razze diverse, ognuna a un grado diverso di evoluzione rispetto alle altre, e che i metodi di classificazione della zoologia potevano essere utilizzati per indagare le caratteristiche delle stesse. In questa classificazione si ammisero graduatorie che presupponevano alcune "razze" come superiori per livello evolutivo e intellettivo rispetto alle altre. In particolare essa credette di documentare che la cosiddetta "razza bianca" (e all'interno della razza bianca di una razza particolare, la razza ariana) fosse il livello massimo raggiunto dall'evoluzione naturale della specie umana.


Sostenendo l'esistenza di "razze superiori" queste teorie diedero il via alla nascita dell'[[eugenetica]] (eu = buona; genia = discendenza), altra [[pseudoscienza]] che mirava alla preservazione della purezza del patrimonio genetico dei popoli "sani" privi cioè di mutazioni genetiche o presunte tali che avevano l'effetto di trasmettersi alla prole, sostenendo una campagna politica contro i matrimoni e i rapporti interrazziali che potessero portare alla nascita di figli "razzialmente impuri" e malati. Fine ultimo influenzare l'evoluzione genetica del genere umano eliminando ogni presunto difetto.
Sostenendo l'esistenza di "razze superiori" queste teorie diedero il via alla nascita dell'eugenetica (eu = buona; genia = discendenza), altra pseudoscienza che mirava alla preservazione della purezza del patrimonio genetico dei popoli "sani" privi cioè di mutazioni genetiche o presunte tali che avevano l'effetto di trasmettersi alla prole, sostenendo una campagna politica contro i matrimoni e i rapporti interrazziali che potessero portare alla nascita di figli "razzialmente impuri" e malati. Fine ultimo influenzare l'evoluzione genetica del genere umano eliminando ogni presunto difetto.


Assertori di questa teoria furono esponenti di primo piano, al massimo livello, delle scienze naturali e sociali di tutto il mondo, per oltre un secolo. La classificazione delle cosiddette "razze" fu lungamente utilizzata per ragioni politiche, e dibattuta tra gli scienziati, che non riuscivano a raggiungere risultati universalmente condivisi. Maggioritariamente, dal [[1870]] al [[1936]] essa sosteneva la superiorità di una presunta "razza nordica" o germanica, su tutte le altre.
Assertori di questa teoria furono esponenti di primo piano, al massimo livello, delle scienze naturali e sociali di tutto il mondo, per oltre un secolo. La classificazione delle cosiddette "razze" fu lungamente utilizzata per ragioni politiche, e dibattuta tra gli scienziati, che non riuscivano a raggiungere risultati universalmente condivisi. Maggioritariamente, dal 1870 al 1936 essa sosteneva la superiorità di una presunta "razza nordica" o germanica, su tutte le altre.


Usate durante il XIX secolo a sostegno del colonialismo e del diritto alla schiavitù, l'esito politico più vistoso di queste teorie nel XX secolo furono le leggi razziali in molte parti del mondo ([[Stati Uniti d'America|USA]], [[Francia]], [[Gran Bretagna]], [[Germania]], [[Spagna]], [[Sudafrica]], [[Svezia]], [[Portogallo]], [[Belgio]], [[Canada]]) le [[leggi razziali fasciste]] in Italia, e infine lo [[Shoah|sterminio nazista]] delle razze "inferiori".
Usate durante il XIX secolo a sostegno del colonialismo e del diritto alla schiavitù, l'esito politico più vistoso di queste teorie nel XX secolo furono le leggi razziali in molte parti del mondo (USA, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Sudafrica, Svezia, Portogallo, Belgio, Canada) le leggi razziali fasciste in Italia, e infine lo sterminio nazista delle razze "inferiori".


Il razzismo scientifico venne rifiutato politicamente e scientificamente solo dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], quando con la pubblicazione della «[[Dichiarazione sulla razza (UNESCO 1950)|Dichiarazione sulla razza]]» nel [[1950]] l'[[UNESCO]] decretò in modo ufficiale la non esistenza della razze umane e incoraggiò i numerosi biologi a ricordare costantemente l'assenza di validità scientifica della nozione di "razze umane".
Il razzismo scientifico venne rifiutato politicamente e scientificamente solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando con la pubblicazione della «Dichiarazione sulla razza» nel 1950 l'UNESCO decretò in modo ufficiale la non esistenza della razze umane e incoraggiò i numerosi biologi a ricordare costantemente l'assenza di validità scientifica della nozione di "razze umane".


A seguito di ciò le stesse teorie non sono però del tutto scomparse, ma ancora oggi vengono in gran parte riproposte da alcune minoranze politiche estremiste semplicemente sostituendo alla parola "razza" quella di "etnia", "popolo", "cultura" o "civiltà". Sostituendo all'elemento biologico (non più riproponibile scientificamente) quello culturale, essi riescono a mantenere intatta la stessa precedente impostazione "pseudo-scientifica".
A seguito di ciò le stesse teorie non sono però del tutto scomparse, ma ancora oggi vengono in gran parte riproposte da alcune minoranze politiche estremiste semplicemente sostituendo alla parola "razza" quella di "etnia", "popolo", "cultura" o "civiltà". Sostituendo all'elemento biologico (non più riproponibile scientificamente) quello culturale, essi riescono a mantenere intatta la stessa precedente impostazione "pseudo-scientifica".
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