Islamofobia
L’odio anti-musulmano, chiamato anche Islamofobia, costituisce un problema complesso.
Riguarda i musulmani in Europa, in Nord America e in molte altre parti del mondo.
I crimini d’odio contro i musulmani – o individui percepiti come musulmani – solo in alcuni Paesi Europei vengono attivamente monitorati e affrontati.
In effetti, secondo il sondaggio condotto nel 2015 in Regno Unito dalla Commissione islamica per i diritti umani (IHRC), sei musulmani su dieci affermavano di essere stati testimoni di episodi di islamofobia diretti verso altri. I dati confermavano un incremento dell’islamofobia nella vita quotidiana, specie se messi a confronto con le informazioni raccolte da un sondaggio dello stesso tipo svoltosi nel 2010, secondo cui solo quattro persone su dieci erano state testimoni di episodi di odio contro i musulmani (The Guardian).
L'Agenzia per i Diritti umani dell'Unione Europea (EU Fundamental Rights Agency) conosciuta come FRA, ci fornisce dei dati interessanti. Secondo il sondaggio condotto dalla FRA nel 2017, quattro musulmani su dieci affermavano di essere stati testimoni di episodi di islamofobia diretti verso altri. Le persone che si sono sentite discriminate riferivano che questi atti di violenza accadevano almeno cinque volte l’anno.
Spesso negli stati UE l’islamofobia, così come descritto nel rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, conosciuta come ECRI, l’islam viene raffigurata come una religione ‘straniera’ ed in contrasto con i valori nazionali facendo sì che i musulmani in Europa siano particolarmente vulnerabili a discorsi e crimini d’odio.
Quello dell’islamofobia è un concetto ampiamente usato nell’attualità e negli ambienti intellettuali. È emerso tra gli ultimi anni ‘90 e i primi del 2000 ad opera di attivisti politici, organizzazioni non governative (ONG), commentatori pubblici e organizzazioni internazionali, per attirare l’attenzione su una retorica dannosa e sugli attacchi contro l’islam e i musulmani nelle democrazie liberali occidentali.
L’islamofobia opera una pericolosa generalizzazione riguardo all’islam e ai musulmani. Si basa su pregiudizi e stereotipi negativi. Il termine è generale e può includere varie reazioni: dal pregiudizio comune al discorso di odio e, in casi estremi, ai crimini di odio.
Tell Mama, un’organizzazione del Regno Unito che contrasta l’islamofobia e l’odio anti-musulmano, offre questa spiegazione:
“L’odio anti-musulmano corrisponde a una certa percezione dei musulmani, che può esprimersi come odio o ostilità esternati nei confronti dei musulmani. L’odio può prendere la forma di retorica antislamica e di manifestazioni fisiche rivolte contro i musulmani o contro persone percepite come tali, oppure contro individui non musulmani ma considerati simpatizzanti dei musulmani e/o delle loro proprietà, contro istituzioni delle comunità musulmane, contro i progressi della loro carriera e contro altre istituzioni religiose e sociali correlate”.
Statistiche
Statistiche sull’islamofobia e sui crimini di odio contro i musulmani in Europa
Nel 2016 nel Regno Unito i rapporti della London Metropolitan Police hanno mostrato un incremento dei crimini di odio in quasi tutte le aree, evidenziando però un aumento del 65% delle aggressioni islamofobiche, il secondo in ordine di grandezza. Anche altri Paesi Europei hanno condotto studi simili, che hanno permesso di osservare un incremento della percentuale di crimini di odio contro i musulmani. Per esempio, da uno studio promosso dalla Fondazione Bertelsmann, risulta che il 61% dei tedeschi intervistati ritiene che l’islam non sia compatibile con l’Occidente.
I report dell’European Council on Foreign Relations (ECFR) mostrano come nell’avvicinarsi alle elezioni Europee del 2019, il 22% della popolazione Europea votante manifestava il timore per il fenomeno di radicalizzazione islamica. Inoltre, è importante far notare come questi timori venivano presentati anche da chi si definiva pro-Europa e chi aveva manifestato l’intenzione di votare per partiti principalmente Europeisti. Questo fa capire come i discorsi sull’Islamofobia sono sostanzialmente distribuiti su tutto il panorama politico Europeo (Amnesty International, 2019).
Il Pew Research Center nel 2017 ha pubblicato uno studio che vede ben quattro Paesi Europei in cui la maggioranza della popolazione ha pregiudizi negativi nei confronti di musulmani/e. Tra questi: Ungheria, Polonia, Grecia e Spagna. In questa speciale classifica, l’Italia si posiziona seconda con il 69% della popolazione che esprime pregiudizi negativi rispetto a persone di religione Islamica (Lipori, 2020).
In Olanda, oltre il 90% delle vittime di incidenti motivati da odio anti-musulmano denunciati al Meld Islamofobie nel 2015 é costituito da donne musulmane.
In Francia l'81% delle violenze di matrice anti-musulmana registrate dal CCIF (Colllectif contre l'Islamophobie) in Francia nel 2014 hanno avuto come obiettivo donne, per lo più donne che indossavano simboli religiosi visibili.
In Belgio il 63% dei crimini d'odio motivati da islamofobia tra il Gennaio 2012 e il settembre 2015 hanno riguardato donne, secondo il CCIB (Collectif contre l'islamophobie en Belgique)
Storia
L’odio anti-musulmano non è cosa nuova in Europa: esiste fin dal Medioevo, quando l’ostilità contro i musulmani era comune e si esprimeva in varie forme. Fin dalla nascita dell’islam nel VII secolo in Arabia, alcuni governanti cristiani considerarono con sospetto la nuova religione, dando inizio a una lunga storia di offese e maldicenze sulla figura del Profeta dell’islam.
Storia dei musulmani nel mondo e in Europa
Nel 755, un secolo dopo la nascita dell’islam in Arabia, il Califfato Omayyade si stabilì nella Spagna meridionale, fissando a Cordova la propria capitale. La presenza musulmana nel Sud della Spagna durò fino alla fine del XV secolo, cioè fino alla conclusione della “Reconquista”, un’epoca generalmente caratterizzata dall’intolleranza religiosa. Anche nei Balcani, per esempio in Bosnia e nella parte greca della Tracia, erano presenti comunità musulmane.
Istituto nazionale francese di Archeologia preventiva. L’analisi delle ossa rivela la sepoltura di tre persone provenienti probabilmente dal Nord Africa. Non ci sono tracce di ferite o di lotta.
Recentemente gli archeologi hanno scoperto delle tombe musulmane nel Sud della Francia, che provano la presenza di una comunità musulmana in quella regione fin dalla metà del VII secolo.
Oggi i musulmani costituiscono una piccola percentuale della popolazione europea, attestandosi al 5% circa (Pew Research Center, 2017). Essi sono tuttavia il secondo gruppo religioso per numero: Francia, Germania e Bulgaria ospitano la più alta percentuale di musulmani all’interno della popolazione, tra il 6 e il 25%.
Miti da sfatare
Analizziamo ora alcune delle più comuni frasi e idee che giustificano l’islamofobia e i pregiudizi contro i musulmani.
“L’islam è una religione, non una razza, e l’islamofobia è solo la critica di una religione e deve essere considerata come libertà di espressione”.
Secondo i sociologi, varie forme di razzismo hanno origine nei processi di “razzializzazione”, piuttosto che nell’esistenza delle razze. I gruppi “razziali” vengono costruiti a causa della “razzializzazione”, e non viceversa. La storia secolare dell’odio anti-musulmano, che utilizza stereotipi negativi contro i musulmani, rappresentati come un’entità monolitica, è la storia della “razzializzazione dei musulmani”, della loro costruzione come “altro” minaccioso.
Graffiti sulla Moschea di Al Fath in Francia: implicano che i membri di quella comunità non sono francesi, ma appartengono a un paese e a una nazionalità diversa.
Una delle questioni che spesso emerge riguardo all’islamofobia è la seguente:
“Come tracciare una linea divisoria tra libertà di espressione e islamofobia?”
La libertà di espressione è uno dei pilastri delle società democratiche. Tuttavia, la libertà di espressione è un principio e non un diritto assoluto. Da molto tempo i Paesi Europei hanno posto dei limiti di legge alla libertà di espressione. Come hai potuto vedere nell'attività 1.5, molti di questi limiti sono inseriti nelle leggi emanate in seguito alla Decisione quadro dell’UE del 2008 sul razzismo e la xenofobia, e alle Raccomandazioni di politica generale (1, 5, 6 e 7) della Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI). Per esempio:
- La sezione 18 del Public Order Act (Legge sull’ordine pubblico) del Regno Unito del 1986 afferma che è punibile ai sensi di legge “una persona che usa parole o comportamenti minacciosi, violenti o offensivi, o che mostra qualsiasi materiale scritto che sia minaccioso, violento o offensivo; commette reato se: a) intende in tal modo fomentare l’odio razziale; b) tale azione riguarda tutte le circostanze in cui si possa in tal modo suscitare odio razziale”,Analizziamo ora alcune delle più comuni frasi e idee che giustificano l’islamofobia e i pregiudizi contro i musulmani.
- La sezione 24 della Legge sulla stampa della Francia del 1881 “considera perseguibile penalmente l’incitamento alla discriminazione razziale, all’odio o alla violenza sulla base dell’origine di una persona o della sua appartenenza (o non appartenenza) a un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso”.
- La normativa italiana non prevede, formalmente, il concetto di ‘crimine d’odio’. Tuttavia, l’ordinamento nazionale prevede fattispecie penali che sanzionano la commissione di reati di matrice discriminatoria su basi razziali, etniche, nazionali e religiose.
Per riuscire a fare una distinzione chiara tra libertà di espressione e discorso di odio, è necessario verificare l’esistenza di una correlazione diretta tra le parole espresse e il rischio effettivo che esse possano danneggiare la persona o la comunità cui sono rivolte. È necessario soppesare un certo numero di fattori, tra cui la probabilità che il discorso sfoci nella violenza, l’intento di chi parla – specie se si tratta di una personalità pubblica – e il contesto in cui le parole vengono pronunciate.
Bibliografia
- https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/fra-2017-eu-minorities-survey-muslims-selected-findings_it.pdf
- https://rm.coe.int/ecri-annual-report-2019/16809ca3e1
- https://d21zrvtkxtd6ae.cloudfront.net/public/uploads/2019/05/29202706/Amnesty-barometro-odio-2019.pdf
- https://www.pewresearch.org/fact-tank/2017/11/29/5-facts-about-the-muslim-population-in-europe/
- https://confronti.net/2020/08/islamofobia-in-europa-e-in-italia/