311
contributi
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 64: | Riga 64: | ||
Per riuscire a fare una distinzione chiara tra libertà di espressione e discorso di odio, è necessario verificare l’esistenza di una correlazione diretta tra le parole espresse e il rischio effettivo che esse possano danneggiare la persona o la comunità cui sono rivolte. È necessario soppesare un certo numero di fattori, tra cui la probabilità che il discorso sfoci nella violenza, l’intento di chi parla – specie se si tratta di una personalità pubblica – e il contesto in cui le parole vengono pronunciate. | Per riuscire a fare una distinzione chiara tra libertà di espressione e discorso di odio, è necessario verificare l’esistenza di una correlazione diretta tra le parole espresse e il rischio effettivo che esse possano danneggiare la persona o la comunità cui sono rivolte. È necessario soppesare un certo numero di fattori, tra cui la probabilità che il discorso sfoci nella violenza, l’intento di chi parla – specie se si tratta di una personalità pubblica – e il contesto in cui le parole vengono pronunciate. | ||
In effetti le manifestazioni attuali di islamofobia non sono altro che nuove espressioni di pregiudizi anti-musulmani storici. L’islamofobia e i pregiudizi anti-musulmani hanno un lungo passato e le loro radici affondano in diversi eventi storici. | |||
Tra i vari messaggi ricorrenti proposti dall’odio anti-musulmano si trovano: | |||
===== La violenza é insita nell'Islam ===== | |||
Sia in passato che nei tempi moderni, si ritiene che l’islam sia basato sulla violenza. | |||
Per molti anni dopo la nascita dell’islam, le storie dei monaci e dei viaggiatori cristiani dipingevano il Profeta dell’islam e i suoi seguaci come “barbari e crudeli”. Una delle prime fonti bizantine afferma: | |||
“''Egli è ingannevole. Poiché i profeti vengono con la spada e non scoprirai altro di vero da tale profeta che lo spargimento di sangue umano''”. | |||
La descrizione dei musulmani come crudeli fanatici armati di spade risale a quei tempi e continua a essere usata oggigiorno. | |||
===== I Saraceni: i musulmani sono IL nemico ===== | |||
Un momento cruciale nel processo di "alterizzazione"* dell'immagine dei musulmani si è verificato durante le crociate, iniziate nel 1099, quando il mondo cristiano definì i musulmani come il nemico. | |||
Rappresentazione di soldati cristiani e musulmani durante le crociate | |||
Tale pregiudizio, che contiene in sé l’idea dell’Occidente in guerra contro l’islam, riemerse tra il 1970 e il 1980, dopo la rivoluzione iraniana e dopo fatti come il rogo dei “Versetti satanici” di Salman Rushdie. | |||
Nel 1990 l’ideologo neoconservatore Samuel Huntington sviluppò la teoria dello “scontro delle civiltà” tra “Occidente” e “islam” come caratteristica principale del sistema internazionale succeduto alla Guerra fredda. Nel suo ben noto best-seller intitolato appunto ''Lo scontro delle civiltà'', Huntington postulava che | |||
''“Le distinzioni più importanti tra i popoli sono [non più] ideologiche, politiche o economiche, bensì culturali”.'' | |||
Nella sua prospettiva, le civiltà sono presentate come monolitiche e indifferenziate, e destinate alla conflittualità perenne; in particolare, la teoria di Huntington prevede uno scontro inevitabile tra “Occidente” ed “islam”. | |||
<nowiki>*</nowiki> questo processo viene definito in lingua inglese come "''othering''" e si riferisce al processo secondo cui un individuo o un gruppo di persone attribuiscono caratteristiche negative ad altri individui o gruppi di persone definendole ed etichettandole come non adeguate o al di fuori delle norme sociali del gruppo. | |||
===== Gli arabi e i musulmani sono popoli arretrati che devono essere civilizzati. ===== | |||
Secondo Chris Allen, dell’Università di Birmingham: | |||
“Il periodo del colonialismo nel XIX secolo in Europa ha rappresentato l’islam e i musulmani come parte di una tradizione retrograda e antiquata, immensamente inferiore, incredibilmente subordinata e incapace di generare i valori europei di verità, per la sua natura intrinsecamente manipolativa e la sua mancanza di civiltà. Per completare il quadro, i musulmani erano visti come contrari al progresso o allo sviluppo, in cui invece l’Europa riteneva di essere all’avanguardia. Pertanto, il colonialismo si consolidava sulla vecchia convinzione che l’islam fosse una civiltà condannata alla barbarie e all’arretratezza”. | |||
Islamophobia, di Chris Allen | |||
Non sono pochi i casi di queste descrizioni paternalistiche e “Orientaliste” delle culture mediorientali, nordafricane e asiatiche. Si possono trovare ad esempio nel racconto di “Ali Baba” o nella narrazione di “Lawrence d’Arabia”, un “salvatore bianco” il cui “eroismo” lo fa parlare per conto dei popoli colonizzati del Medio Oriente, senza lasciare che questi popoli parlino per sé stessi. | |||
===== Le donne musulmane sono lascive, sottomesse, oppresse e hanno bisogno di essere salvate ===== | |||
Tipicamente le donne musulmane sono oggetto di due descrizioni “orientaliste” comuni nella letteratura e nell’arte occidentale fin dal XVIII secolo: da una parte, sono ritratte in atteggiamenti lascivi, per esempio come esotiche danzatrici del ventre e come seduttrici degli uomini Europei; dall’altra parte, vengono considerate sottomesse a uomini barbari, dai quali devono essere salvate. | |||
''Donna che esegue la danza del ventre'' | |||
La figura della “donna musulmana oppressa” persiste ancora oggi ed è molto diffusa tra i media, occupando ogni dibattito sulla libertà religiosa e sui diritti delle donne, come le leggi e i dibattiti sull’uso del velo. Tali discorsi hanno contribuito a un generale timore dell’islam. La visibilità delle donne musulmane è diventata simbolo e segno di islamizzazione. | |||
''Donna musulmana che prega'' | |||
===== I musulmani stanno invadendo l’Europa e si stanno sostituendo ai popoli europei ===== | |||
Questo mito della “grande sostituzione”, anche detta “Eurabia”, è il mito secondo cui i musulmani – concepiti come un blocco collettivo unitario e pericoloso – stanno complottando per impadronirsi dell’Europa. “Eurabia” e “sostituzione” sono miti che esagerano il numero di musulmani in Europa e contribuiscono alla sensazione provata da alcuni che l’identità dei cristiani europei bianchi debba essere difesa dalla minaccia islamica. | |||
“''La prima invasione islamica dell’Europa fu fermata nella battaglia di Poitier nel 732. La seconda fu bloccata alle porte di Vienna nel 1683. Adesso dobbiamo fermare l’attuale invasione strisciante''”. | |||
Geert Wilders, capo del Partito della Libertà olandese. | |||
===== I musulmani sono potenziali terroristi ===== | |||
In seguito all’attacco dell’11 settembre e ad altri attentati più recenti avvenuti in Europa, le autorità tendono a considerare le comunità musulmane come “sospette”. Le politiche nazionali, quando rivolte alle comunità musulmane in generale, tendono a fare di ogni erba un fascio, rafforzando così l’idea che le comunità musulmane siano assimilabili ai gruppi violenti che abusano dei testi religiosi per giustificare le loro ideologie. Le supposizioni sottese alle risposte degli Stati sono esse stesse riflesso di stereotipi e analogie anti-musulmani. | |||
Per esempio, oggi in Francia 3.000 musulmani sono considerati “attenzionati” e sono sotto sorveglianza. Essi rappresentano lo 0,07% dei 4,71 milioni di francesi musulmani. Ma è l’intera comunità musulmana a dover affrontare quotidianamente la profilazione (ripetuti fermi di polizia), il sospetto e le conseguenze di questi stereotipi, ritrovandosi socialmente esclusa e discriminata a causa di un clima in cui l’islam e i musulmani nel loro complesso sono considerati colpevoli dei recenti attentati. | |||
Inoltre, l’Islam viene visto da alcuni settori della politica come un possibile ostacolo ai movimenti progressivi femministi e LGBTIQ+. | |||
==Bibliografia== | ==Bibliografia== |
contributi